La sclerosi multipla rappresenta un esempio di patologia cronica su base infiammatoria che grazie a un’ampia e dettagliata ricerca clinica ha raggiunto dei livelli di arricchimento scientifico pressoché unici, nell’ambito forse anche di tutta la neurologia. Ciò è avvenuto grazie a una possibilità di convergenza del sapere medico, biologico, e dell’impegno dell’industria farmaceutica che hanno permesso risultati sino a metà degli anni ‘90 impensabili. Tali avanzamenti hanno interessato principalmente sia i meccanismi della malattia, sia l’individuazione di nuove molecole che intervengono nei vari steps patogenetici con un meccanismo sempre più vicino a quello della medicina di precisione, sia l’affinamento delle armi diagnostiche attraverso criteri clinici, neuroradiologici, e laboratoristici.

Tali acquisizioni, però non sono rimaste solo chiuse nell’ambito di una cultura meramente scientifica, ma sono riusciti a penetrare nella realtà assistenziale quotidiana e in quella territoriale per diventare elementi di facile fruizione da parte dei neurologi e, quindi, dalle persone affette; ma tutto ciò ha fatto emergere la discrepanza tra l’alto livello di acquisizioni e la difficoltà, anche economica, da parte del sistema sanitario nazionale nell’applicarle.

È possibile quindi identificare tre livelli ben precisi di intervento: quello dell’acquisizione scientifica, quello dell’applicazione nella realtà assistenziale e quello della realizzazione territoriale.

In questo incontro si cercherà di fare il punto sulle diverse qualifiche e caratterizzazione di questi tre livelli, cercando soprattutto di identificare un link tra loro che possa essere il più fluido e fruibile possibile. Ciò avverrà con un focus sulla regione Campania con la partecipazione di esperti e rappresentanti dei diversi settori (scientifico, clinico e territoriale) protagonisti del processo AAR (acquisizione, applicazione, realizzazione).