Il congresso “Le Infezioni in Terapia Intensiva” organizzato e promosso dalla Rianimazione DEA dell’Azienda Ospedaliera “A. Cardarelli” di Napoli è giunto ormai alla sua XI Edizione.

In questi anni, grazie all’apporto di tanti amici e colleghi di varie specialità, abbiamo approfondito molti aspetti delle infezioni nel paziente critico, dalla gravità clinica all’interessamento dei vari organi, dalla diagnostica di laboratorio e di immagini all’aspetto medico-legale.

Quando abbiamo cominciato a pensare al programma di questa edizione ci siamo resi conto che, come sempre, bisognava partire dalla conoscenza: se vogliamo curare bene i nostri pazienti dobbiamo conoscere ed essere aggiornati, per sapere in che modo prendere in carico il paziente settico e quali scelte fare: scelte in termini di indagini, siano esse radiologiche o ecografiche o invasive o microbiologiche, in termini di farmaci, e infine in termini di gestione totale del paziente.

E infatti per il secondo anno ho chiesto agli infermieri del reparto di Rianimazione DEA di portare anche la loro conoscenza, insieme alla loro grande esperienza, per considerare alcune situazioni più difficili dal punto di vista infermieristico e per tenere sempre presente che la lotta alle infezioni si fa tutti insieme.

Come ho sempre sostenuto in tutti questi anni: “Si possono scrivere le migliori terapie del mondo ma la gestione del paziente infetto critico deve essere fatta propria da tutto il personale delle terapie intensive”.

Anche quest’anno ho chiesto ai miei colleghi ed amici di seguirmi sulla strada dell’approccio pratico, presentando casi clinici reali e il nostro approccio terapeutico, per analizzare se vi è stato corretto ragionamento e se vi sono stati eventuali errori, per fare in modo che non abbiano più a ripetersi.

Come sempre colgo l’occasione per ringraziare gli amici che ancora una volta hanno aderito al mio invito e che hanno vissuto con me tutte le precedenti edizioni.

Sono sicura che continueranno a dare il loro contributo anche negli anni a venire ed io sarò sempre lieta di accoglierli, anche se da spettatrice.

Un grazie di cuore a tutti, con il mio solito benvenuto nella nostra meravigliosa città e nel mio grande Ospedale.